lunedì 3 gennaio 2011

L'Italia rischia di far la fine della Grecia. Eppure la soluzione alla Crisi c'è...


Gli italiani si trovano a dover fronteggiare la peggiore crisi economica dal 1923, paragonabile alla Germania di Weimar perché la ricetta della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve è la stessa di allora: stampare denaro per rifinanziare trilioni di dollari di titoli tossici (legati ai mutui subprime, ai derivati) imponendo misure draconiane di austerità per salvare un sistema fallito. Non a caso la finanza ha sperimentato una "ripresa", mentre l'economia reale continua a crollare. Si prospetta una nuova ondata di licenziamenti in settembre; le nostre piccole e medie imprese rischiano di chiudere per mancanza di credito. E mentre sta per colpire la "botta grossa", come l'ha definita l'economista e leader politico americano Lyndon LaRouche, la strategia della finanza oligarchica è chiara per chi la vuole vedere: fare di tutto per mantenere in piedi la bolla speculativa dei derivati, che è dieci volte il PIL mondiale, imponendo una riduzione massiccia del tenore di vita della popolazione. Naturalmente le resistenze saranno grosse, e la protesta dilaga già tra la gente. L'impopolarità crescente di Obama, ad esempio, è il risultato dell'assenza di una risposta seria alla crisi, con milioni di disoccupati e di pignoramenti irrisolti, non certamente della moschea vicina a Ground Zero. Lo tengano presente i nostri politici quando devono scegliere se piegarsi alle pressioni: gli italiani si aspettano soluzioni, e se le aspettano adesso, non dopo altri mesi. Seguire le stesse ricette che hanno provocato la crisi potrà solo accelerare il processo di crollo.
Con la minaccia che l'Italia potrebbe "fare la fine della Grecia" rischiamo infatti di accettare la stessa ricetta mortale imposta dall'Unione Europea alla Grecia: distruggere l'economia reale, il lavoro e i livelli di vita della popolazione per salvare le banche e la Goldman Sachs, la banca d'affari che ha provocato la crisi greca coi suoi "consigli" sul debito. Non è un caso che i nomi che emergono per la guida di un "governo dei tecnici" siano Mario Draghi e Luca Cordero di Montezemolo; l'unico scopo di un tale esecutivo di emergenza sarebbe quello di salvare il sistema attuale a spese di noi contribuenti e svendendo ENI, ENEL ed altre risorse pubbliche, esattamente come fece Draghi all'epoca del vertice sul panfilo Britannia, nel 1992, quando era direttore generale del Tesoro.
La soluzione alla crisi c'è, e chi segue il nostro sito ed il movimento di LaRouche la conosce da molti anni: un nuovo sistema finanziario e creditizio, che metta fine alla bolla dei derivati e degli hedge fund, separando banche commerciali e banche d'affari come fece Roosevelt nel 1933, mettendo fine al crac del 1929 con la riforma Glass-Steagall, e garantendo solo le banche che finanziano l'economia reale, e non quelle che speculano. Grandi progetti infrastrutturali, come il progetto NAWAPA negli Stati Uniti/Canada e Messico, il corrispettivo odierno della Tennessee Valley Authority dei tempi di Roosevelt, o altri progetti simili in Europa ed Africa, come il progetto Transaqua per imbrigliare le acque dei fiumi, rendendoli navigabili ed irrigando i campi (vedi "L'alternativa: la pace attraverso lo sviluppo"). Invece di preoccuparsi di "restare in Europa" il governo italiano dovrebbe preoccuparsi di entrare a far parte della potenziale alleanza tra le quattro potenze (Stati Uniti, Russia, India e Cina) in funzione di tale riorganizzazione del sistema finanziario e creditizio, e di tali grandi progetti, gli unici che potranno rilanciare l'occupazione e l'economia. Come dichiarò mesi or sono il ministro Tremonti, ignorare il problema della speculazione finanziaria, "significa solo provocare la prossima crisi". È quanto ha fatto l'amministrazione Obama, è quanto ha fatto l'Unione Europea, ed ora siamo alla prossima crisi, che era prevedibile. Non ripetiamo l'errore del 2008: ristabiliamo il principio della sovranità nazionale in politica economica, come ha fatto il governo tedesco mesi fa decidendo di vietare certi tipi di derivati contro la volontà dell'UE. La Banca Centrale Europea continua a ripetere che non gradisce alcuna riforma Glass-Steagall perché interferisce con la libertà delle banche d'affari di succhiare il sangue all'economia reale. Lo ha fatto più volte negli scorsi mesi, anche rispondendo a domande del nostro movimento: ebbene, se questa è l'Europa, l'Europa delle banche d'affari, usciamo dal sistema dell'Euro e diamo vita a quella Nuova Bretton Woods proposta da LaRouche ed invocata da più parti, anche nel nostro Parlamento. Intorno a queste proposte, per risolvere la crisi e rilanciare l'occupazione, sarà possibile creare un'intesa tra i partiti ed evitare un governo tecnocratico delle banche.

Fonte: www.movisol.org

martedì 28 dicembre 2010

Sorgono dubbi sulle origini dell'Homo Sapiens

Un gruppo di archeologi israeliani ha annunciato di aver trovato la più antica prova dell’esistenza dell’uomo moderno (Homo sapiens), e se la scoperta fosse confermata potrebbe sconvolgere le esistenti teorie sulle origini degli umani, a quanto riferisce The Huffington Post.
Scavando nella preistorica cava di Qesem nell’area centrale di Israele gli archeologi hanno trovato denti secondo loro risalenti a 400 mila anni fa e simili ad altri resti dell’Homo sapiens trovati in Israele.
L’importanza della scoperta sta nel fatto che i resti dell’Homo sapiens rinvenuti finora sono di 200 mila anni più recenti di quelli ritrovati nella cava e che quindi l’uomo moderno sarebbe esistito molto prima di quanto finora ritenuto.
”La nostra conclusione è davvero appassionante”, ha dichiarato l’archeologo Avi Gopher, la cui squadra di ricercatori ha esaminato i denti ai raggi-X e con la scansione CT e li ha datati in base agli strati di terra dove sono stati ritrovati.
Gopher ha sottolineato che per confermare la scoperta sono necessari ulteriori esami. ”Ma se fosse confermata cambierebbe l’intero quadro dell’evoluzione umana”, ha precisato.
Secondo le correnti teorie scientifiche l’Homo sapiens ebbe origine in Africa ed emigrò poi al di fuori del continente. Gopher, che ha esposto la scoperta sull’American Journal of Physical Anthropology, afferma invece che se i denti appartengono di fatto agli antenati dell’uomo moderno, ciò significa che questi ha avuto origine in Israele.
Sir Paul Mellars, un esperto di preistoria all’università di Cambridge, ha detto che le conclusioni di Gopher sono degne di nota e ”importanti” perchè i resti di quel critico periodo sono scarsi, ma ritiene prematuro affermare che i denti siano umani. ”E’ una possibilità piuttosto remota”, ha aggiunto.
I denti, ha proseguito, sono spesso inaffidabili per l’indicazione delle loro origini, e l’analisi dei resti di un cranio che fosse rinvenuto nella cava potrebbe con maggior certezza convalidare la scoperta degli archeologi giapponesi.
Dal canto suo, Gopher afferma che lui e la sua squadra continueranno a scavare nella cava con la speranza di trovare, appunto, resti di crani e frammenti di ossa.

Fonte: www.blitzquotidiano.it

mercoledì 22 dicembre 2010

Nasce l'oleodotto più lungo del mondo

Hanno 10 mesi di tempo le multinazionali interessate a costruire l'oleodotto che porterà gli idrocarburi dei Grandi Laghi sulle rive dell’Atlantico: lo dice alla MISNA l'ingegnere Alfredo Cestari, presidente del gruppo italiano che coordinerà la realizzazione della pipeline “più lunga del mondo”. “Il numero dei blocchi estrattivi interessati e le stime della produzione hanno già suscitato l’interesse di varie società – sottolinea il dirigente - e durante l’esecuzione del progetto i contatti potranno moltiplicarsi”. La settimana scorsa il Gruppo Cestari è stato incaricato dal governo di Kinshasa di “coordinare la costruzione” di un serpente di 6500 chilometri, che dovrebbe correre da nord a sud e da est a ovest. L’idea è “canalizzare tutti gli idrocarburi estraibili” del Congo centrale e orientale verso il terminale di Muanda, sull'Atlantico. Ai termini dell’accordo, l’esame di competenze, esperienze e solvibilità finanziaria delle società interessate dovrà essere concluso entro il prossimo ottobre. Nello stesso periodo è prevista la presentazione dello studio di fattibilità e di un rapporto "finale”. Ma al di là di passaggi obbligati e scadenze tecniche risaltano significati geopolitici e strategici. “Il progetto rappresenta un intervento di enormi dimensioni – sottolinea l’ingegner Cestari – del quale per ora è difficile quantificare il valore economico”. Tra un anno si vedrà più chiaro, anche perché saranno costituiti i consorzi titolari delle concessioni sui singoli giacimenti. Nell'intervista alla MISNA il presidente del Gruppo Cestari ipotizza il coinvolgimento di “imprese italiane attive nel settore dell’estrazione e della produzione”. Con molte probabilità è un implicito riferimento all’Eni, che l’anno scorso ha firmato un accordo per l’esplorazione e l’estrazione di idrocarburi sia nella regione della Cuvette centrale sia nelle province orientali, dal Lago Kivu al Tanganica. Possibile siano della partita anche la francese Total, l’inglese Tullow Oil e la cinese Cnooc, tutte società già presenti in Congo. A oggi in questo gigante d’Africa sono estratti appena 25.000 barili di greggio al giorno, per lo più nel sud-ovest che guarda l’Atlantico. Ma le speranze sono tante. Sul confine con l'Uganda il Lago Alberto custodirebbe riserve petrolifere per due miliardi di barili, mentre sempre nell’est si è aperta la corsa alle concessioni per il Lago Edoardo. Ora molto dipende anche dal Gruppo Cestari, una rete di otto società che in Congo e in altri paesi africani "progetta ed esegue" da anni "lavori di ingegneria civile per enti pubblici e privati".

Fonte: www.misna.it

martedì 21 dicembre 2010

Facebook verso l'acquisto da parte dei cinesi

Mark Zuckerberg è stato avvistato in Cina in compagnia della sua ragazza: i due erano negli uffici del proprietario del sito web cinese Baidu.com, Robin Li. L’incontro doveva essere segreto, ma le foto dell’ incontro sono state pubblicate su Twitter da un dipendente della Baidu, tal Wang Mengchen.
Cosa si siano detti Li e Zuckerberg non si sa, ma Kaiser Kuo, responsabile delle relazioni internazionali per conto della Baidu, dice che Robin e Mark si conoscono da tempo e le voci su di un imminente acquisto di Facebook da parte di Baidu sono da ritenersi prive di fondamento.

Fonte: www.blitzquotidiano.it 

lunedì 20 dicembre 2010

Il maltempo mette a rischio le vacanze di Natale

Natale a rischio per chi vola a Londra

Le piste dell'aeroporto parigino di Orly sono chiuse "a causa di una forte nevicata". Sempre a causa della neve in tutta l'Ile de France è stata bloccata la circolazione dei mezzi pesanti. A rischio le vacanze di Natale di milioni di persone. La situazione più critica si registra in Gran Bretagna dove Heathrow, il più grande aeroporto del Paese, registra gravi problemi destinati a durare diversi giorni.

Dopo i voli con Londra, ad essere penalizzati dal maltempo che sta interessando vari aeroporti del Nord Europa, sono ora a Fiumicino anche alcuni collegamenti con Francoforte e Parigi. Al Leonardo da Vinci risultano infatti soppressi tre voli per Francoforte, di cui due della Lufthansa e uno dell'Alitalia, ed altrettanti per Parigi operati da Alitalia e Vueling.

Ancora un giornata di gravi disagi dunque per chi viaggia in Europa con aeroporti chiusi, voli cancellati o dirottati, treni soppressi. A pochi giorni dal Natale i sogni di vacanze e di riunioni familiari si sono incrinati per l'ondata di freddo artico che ha colpito il Vecchio Continente.

A Londra, lo scalo internazionale di Heathrow ha riaperto le piste ma solo in teoria: nessun volo in arrivo ha potuto atterrare e solo a pochi jet è stato concesso il decollo. Tutta colpa del ghiaccio che si è formato nei parcheggi degli aerei e che ha reso pericoloso qualsiasi spostamento dei "bestioni dell'aria". Non solo a Heathrow il traffico si è fermato: Gatwick, il secondo aeroporto di Londra, ha riaperto con ritardi e voli sopressi. A Birmingham un volo per Islamabad è rimasto fermo sulla pista per oltre sei ore: ''La gente ha avuto attacchi di panico. Chi vomitava, chi accusava dolori al petto, e ugualmente non ci hanno fatto scendere'', ha detto alla Bbc un passeggero.

Disagi per tutti: perfino Madonna è rimasta coinvolta quando il suo volo da New York che doveva atterrare a Heathrow è stato dirottato a Stansted e la pop star ha intrattenuto i compagni di viaggio facendo yoga nel corridoio della business class mentre il jet restava fermo sulla pista. Non è andata bene neanche a chi aveva scelto di viaggiare in treno. Sei Eurostar che collegano la Gran Bretagna alla Francia e al Belgio passando sotto la Manica sono stati cancellati ''a causa delle condizioni climatiche difficili nel Regno Unito'', hanno reso noto le ferrovie francesi Sncf, aggiungendo che non ci sono più biglietti da mettere in vendita a breve.

I convogli soppressi collegano in andata e ritorno Londra a Parigi (quattro viaggi in tutto) e Londra a Bruxelles (due viaggi). Per quanto riguarda gli altri treni sul continente, la Scnf prevede ritardi fino a un'ora e mezza sia in territorio francese che tra la Francia e il Benelux.

In Germania all'aeroporto di Francoforte i voli cancellati sono stati 560 mentre si preparano nuove forti nevicate. Un centinaio i voli soppressi a Monaco per lo più per problemi in altri scali come Amsterdam, Parigi, Bruxelles. 700mila persone avrebbero dovuto transitare nei due maggiori aeroporti di Parigi. Qui la Tour Eiffel è stata chiusa e un concerto di Lady Gaga cancellato. Roissy Charles de Gaulle ha funzionato al 60%.

Fonte: www.tgcom.mediaset.it

sabato 18 dicembre 2010

Grazie a un trapianto di staminali si guarisce dall'Hiv

Dei circa 33 milioni di persone che in tutto il mondo sono affetti dal virus dell’Hiv, sembra che uno sia riuscito a guarire in seguito ad un trapianto di cellule staminali a cui si è sottoposto nel 2007.
Come riportato dalla rivista scientifica Blood e dal sito della Fox News, Timothy Ray Brown, un siero positivo affetto da leucemia, è riuscito a sconfiggere il virus dell’Hiv in seguito ad un trapianto di cellule staminali di un donatore portatore di una rara mutazione genetica. Il gene sembra rendere i portatori immuni al virus e ha liberato il Signor Brown anche della leucemia.
Il dottore Anthony Fauci, che ha studiato per quasi 30 anni il virus dell’Hiv, nutre dei dubbi sull’effettiva attuabilità, e quindi sul successo, della pratica su larga scala.
“Non c’è niente di rivoluzionario in tutto questo”, ha detto Fauci. “Questa è una situazione molto singolare e poco praticabile per un semplice motivo. Il donatore non solo deve essere compatibile con chi riceve il trapianto, ma deve anche avere un difetto genetico delle cellule che non manifestano il recettore di cui si serve il virus Hiv per entrare nelle cellule”.
Fauci ritiene quindi che quello che è successo al signor Brown non valga necessariamente anche per le altre persone affette da sieropositività. Questo perché il trapianto non solo è doloroso per il paziente, ma soprattutto perché il gene in questione è presente solo nell’1% della popolazione caucasica.
Il dottore Thomas Quinn, direttore del centro di salute John Hopkins, è convinto che questo può definirsi il primo vero caso di cura del virus Hiv e che aprirà le porte a nuovi modus operandi. Ma è anche convinto che quello a cui si è sottoposto Brown “è una procedura quasi fatale che doveva essere fatta per via della leucemia”: in altre parole è come chiedere a un “miracolo di ripetersi in futuro”.

Fonte: www.blitzquotidiano.it

giovedì 16 dicembre 2010

Per salvarsi dall'Apocalisse del 2012 bisogna rifugiarsi a Bugarach

Siamo molto preoccupati, su internet Bugarach è designato da molti esaltati come il luogo in cui bisogna essere alla fine del mondo per potersi salvare". A parlare è Jean-Pierre Delord, sindaco del paesino posto sui Pirenei nel sud-ovest della Francia. Il consiglio comunale ha dovuto affrontare il tema dell'Apocalisse per preparare la piccola comunità di 200 anime ad affrontare un'ipotetica orda di esaltati pellegrini.
Bugarach si trova ai piedi del maestoso picco dei Pirenei.Secondo il primo cittadino sono numerosi i francesi e gli stranieri ad aver già affittato una casa nel comune in vista della data fatidica, prevista secondo il calendario Maia per il dicembre del 2012. Molti americani avrebbero già prenotato il volo per fine 2012. Per non parlare delle associazioni che organizzano stage e escursioni a tema.

Secondo diverse teorie esoteriche, il picco di Bugarach, 1.231 metri sopra il livello del mare, non sarebbe altro che una delle "montagne sacre" del pianeta, uno degli unici luoghi che si salverebbero al momento della fine del mondo. Le leggende non si contano. Alcuni pensano che in questa regione di castelli vanno ricercati il santo Graal ed il tesoro dei Templari.

Diversi grandi scrittori, come Giulio Verne e Victor Hugo, vi si sarebbero recati in cerca di ispirazione. Persino l'indovino Nostradamus, che visse qui, entrerà prima o poi nella storia. Ma Bugarach lega il suo nome anche a presunti avvistamenti extraterrestri. Una leggenda dice che il celebre picco ospiterebbe basi sotterranee degli Ufo. "Queste storie risalgono ad una quarantina di anni fa - racconta il sindaco -. All'origine ci sarebbe un visionario che diceva di sentire il rombo dei motori dei vascelli interstellari proveniente dalle profondità del Bugarach... Se ne era persino parlato su una rivista di ufologia".

Fonte:  www.tgcom.mediaset.it